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Tieni a portata di mano il documento d’identità e il codice fiscale del defunto, oltre che i tuoi, quindi contatta il medico di famiglia per la constatazione del decesso. Chiama il nostro numero verde gratuito per avere un supporto pratico nella gestione di tutte le fasi successive. È consigliabile avere al proprio fianco una persona fidata che via dia conformo emotivo oltre che aiuto pratico.
Deve essere presentata entro 12 mesi dalla data del decesso all’Agenzia delle Entrate del comune dove risiedeva in vita il defunto.
E’ sempre obbligatoria in caso di possesso di beni immobili, mentre non lo è in presenza di depositi bancari e/o postali non superiori ai 100.000,00 € in presenza di eredi diretti (coniuge, figli, ascendenti). Nel caso in cui invece gli eredi siano collaterali (fratelli o sorelle) o nipoti/cugini è comunque obbligatoria anche in assenza di beni immobili.
Sugli immobili è dovuta l’imposta ipotecaria e catastale per un totale pari al 3% delle rendite catastali rivalutate (ai seconda dei diversi casi), a meno che per uno degli eredi non ricorrano i presupposti per la richiesta di agevolazione di prima casa. In questo caso le imposte si pagano in misura fissa. Le stesse vanno liquidate attraverso il modello F23 (ora anche F24) al fine di poter presentare la dichiarazione di successione.
L’imposta di successione invece è dovuta per i discendenti diretti entro il quarto grado nella percentuale del 6% (il coniuge ed i figli hanno una franchigia pari a 1.000.000,00 € cadauno, ed i collaterali pari a 100.000,00 €) e dell’8% per gli estranei. Detta imposta viene liquidata direttamente dall’Agenzia delle Entrate entro 60 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione.
È consigliabile rivolgersi ad un professionista competente per la consulenza relativa alla redazione di un testamento olografo, al fine di evitare errori che possano renderlo nullo o annullabile; mentre se si preferisce un testamento pubblico è obbligatorio sottoscriverlo mediante atto pubblico redatto da un Notaio. I due testamenti hanno la stessa validità.
È consigliabile rivolgersi ad un professionista per valutare se e quando è conveniente rinunciare all’eredità.
L’atto si può fare presso la cancelleria della Volontaria Giurisdizione del Tribunale di competenza (atto gratuito) o presso un Notaio che naturalmente applica le proprie tariffe. Il costo dell’atto è pari a 200,00 € (importo dovuto a titolo di imposta di registro), a cui si aggiungono 43,54 € per i bolli.
Le variazioni d’intestazione vanno comunicate alle ditte fornitrici di apparecchi o contatori per l’erogazione di luce, acqua, gas (per le quali è indispensabile fornire le letture aggiornate delle utenze ed i codici clienti/NIC) e utenze telefoniche.
Presso l’ufficio comunale competente va inoltre consegnata la copia della dichiarazione di successione, al fine di aggiornare il conteggio delle imposte sui rifiuti e l’eventuale applicazione dell’imposta sulla seconda casa.
Per ottenere la dichiarazione di credito alla data del decesso (ovvero il saldo delle posizioni esistenti) è necessario produrre alla banca/posta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (per la posta è diversa), unitamente ad un certificato di morte o ad un estratto per riassunto del certificato di morte per la posta.
In alcuni casi è richiesto l’atto notorio che va sottoscritto presso la Volontaria Giurisdizione del Tribunale di riferimento (pagando unicamente 43,54 € di bolli) o presso un Notaio che applica le proprie tariffe. Avvenuto tale deposito i conti correnti, i libretti di risparmio o i conti titoli vengono bloccati fino alla presentazione della dichiarazione di successione; in caso di presenza di conti cointestati con il coniuge, quest’ultimo ha diritto a richiedere la propria metà (non per i titoli) da spostare in un nuovo conto corrente da aprire nell’istituto bancario e/o postale di propria preferenza.
Avvenuto il decesso non è più consentito accedere alla cassetta di sicurezza intestata ad un defunto, anche se cointestata con uno degli eredi. La sua apertura deve avvenire in presenza di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate (gratuitamente) o di un Notaio (a pagamento).
Se la cassetta non risulta essere vuota è necessario anche la presenza di un perito abilitato alla valutazione dei beni in essa contenuti; la perizia va poi inserita nella dichiarazione di successione.
Con la nuova normativa che prevede l’addebito dell’abbonamento nella bolletta di fornitura dell’energia elettrica, in caso di decesso bisogna compilare un modulo ritirabile presso l’Agenzia delle Entrate (o scaricabile dal sito) ed inviarla alla Rai.
Nel caso in cui sia già stata addebitata una parte del canone nella bolletta di fornitura elettrica bisogna rivolgersi direttamente al proprio fornitore per l’annullamento o rimborso delle rate successive.
Il passaggio di proprietà viene effettuato a nome di tutti gli eredi pagando i tributi in base ai cavalli fiscali dell’autovettura, come se si trattasse di una vera e propria compravendita.
Ci si può rivolgere direttamente all’ACI o ad una società specializzata in pratiche automobilistiche, preferibilmente entro 60 giorni dal decesso se non si vuole incorrere in sanzioni in caso di verifiche.
Informare, fornendo il relativo atto di morte, le società intestatarie di polizze sugli infortuni o rischio morte o sull’automobile.
Entro otto giorni dal decesso occorre comunicarne il cambio di detenzione ai Carabinieri di zona per i successivi adempimenti.
La dichiarazione dei redditi del defunto relativa all’anno in cui è mancato (modello unico) deve essere presentata da uno degli eredi.